Pubblico alcune recensioni che mi hanno dedicato. Ringrazio tutti per l’affetto dimostratomi.
“Nei confini definiti, chiari di una creatività letteraria, ove si contraddistinguono caratteri di purezza e di antiche passioni del nostro spirito, ci imbattiamo nelle squisite pagine di questo libro, con una poesia nuova, che con forza vuole rimuovere le finitudini emotive del lettore e sublimarlo alla ricerca del “vero”, della “bellezza” e “dell’amore”. Diventa, così, esso, un contributo efficace alla spinta che ognuno di noi si accinge a dare al raggiungimento dello stesso proposito. Opera, infatti, non comune quella di mettere a disposizione del patrimonio spirituale della società, idee e pensieri, con i quali si vuole lanciare un “messaggio” all’evoluzione della nostra storia.”
Ogni parola deve essere vissuta e bramata con ansia come ogni sensazione deve sgorgare dalla fonte senza conoscere ostacoli di sorta: è un continuo guardare oltre per cercare qualcosa che forse nemmeno si conosce. L’amore eterno, la struggente passione, i sogni che finalmente si realizzano. Questa è la tensione poetica di Giuseppina De Marco, la quale rifugge da facili ammiccamenti o inutili orpelli linguistici rendendo ancora più essenziale la forza espressiva delle sue liriche.”
“Alcuni luoghi dell’anima custodiscono in sé un senso del sacro che li eleva dalla loro natura terrena: la natura sconfinata, nei suoi elementi maestosi e vaghi, spaventa per la vastità e per la potenza; davanti ad essa la poetessa avverte e sottolinea lo sperdimento non solo suo, ma umano; tale consapevolezza apre ai sentimenti cangianti e profondi, ma al contempo commuove ed esalta, perché pur cosciente della propria fragilità, si riconosce particella di questo cosmo che osserva, e lo può comprendere e lo spiega come fossero ali bianche.”
Menzione d’onore conferita a Giuseppina De Marco per la lirica “Nostalgia”.
Motivazione:
La lirica si contraddistingue per lo slancio di tenerezza e la commovente compassione che muove l’animo della poetessa verso la ricerca di un bene assoluto, rispetto al quale ogni essere umano viene concepito come esperienza a se stante e le vittime, superata l’atavica distinzione tra giusto e ingiusto, cantano l’amore ai carnefici, vittime, a loro volta, di altri carnefici. “Il tempo rade al suolo le inquietudini del cuore”, rimargina ferite, rimescola le carte di un destino già segnato, fino a riconciliare, nel perdono che non cede al rancore , lo sguardo dell’uomo che uccide e di quello che muore.
Premio internazionale poesia sociale “I diversi versi”; Prima edizione (2022). Sezione Poesia Adulti.