“Mi è estranea l’onda sorridente in assenza di naufragi”
Clelia Albano
Titolo: In assenza di naufragi
Genere: Poesia
Casa editrice: Vertigo
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine: 54
Prezzo: Euro 9,90
Quando il mare sembra sorridere e tutt’intorno si spande un’ineffabile pace, quando non ci sono nuvole all’orizzonte che possano far presagire la tempesta e la minaccia di un naufragio, può accadere che ci sentiamo esclusi da queste meraviglie del creato.
È proprio questo il momento di salpare per un viaggio nella nostra esistenza, alla ricerca di una dimensione catartica, che talora riabbracci il nostro vivere quotidiano, talora, invece, si espanda nei meandri della facoltà immaginativa.
Ed ecco che immagini, colori, chiaro-scuri e persino profumi prendono vita e si muovono come attori su un palcoscenico, che alterna scenografie desunte dal mondo reale e fondali tratti da uno spazio surreale.
Questi solo alcuni degli spunti di riflessione esistenziale che promanano dai versi di Clelia Albano, poetessa, pittrice e, non ultimo, insegnante di lettere, ruolo che quotidianamente le consente di testimoniare ai giovani il suo profondo amore per la conoscenza.
Nella raccolta “IN ASSENZA DI NAUFRAGI”, tra reminiscenze catulliane e foscoliane, la poetessa abbraccia il senso/non senso del distacco; così, diventa fraterno ciò che è sconosciuto e, cosa ancor più drammatica, irriconoscibile, in un vortice che consente di avvertire il vento sferzante dell’inazione.
E, stritolati in questa fantasmagoria di emozioni, sensazioni e percezione di far parte di un gioco ad incastro, l’autrice ci spinge a chiederci dove si nasconda la libertà.
Forse, nelle macerie del pensiero?
“Ti respingerà nel buio dell’anfratto il vento freddo dell’inazione.
E vorrai credere che è libertà – nelle macerie del pensiero – per quel passo rapido nel tempo della Storia,
il tuo decidere”
E il tempo, dunque, corre indietro e segue i contorni della Storia, uguale sempre come le guerre, utili solo ad “accatastare, senza l’onore dei numeri, vittime”.
“Uguale sempre, senza l’onore di ore e di date”
Ma, in questo buio, ogni tanto la luce fa capolino e “scolpisce le memorie”, estrinsecandosi in un semplice tratto di penna, quello che “illumina più che la parola sfiancata ed ellittica”, per rivelare, come in un riflesso attraverso biglie di vetro, che alla luce si oppone l’ombra.
E l’ombra è il nascondimento che rievoca l’assenza, la mancanza, sensazioni che portano nuovamente in auge “l’assedio di dolori mai cercati”.
E, grazie a una carica poetica graffiante e, nel contempo, elegante e misurata, il viaggio tra il reale e l’immaginario prosegue e agli echi poetici del passato si unisce anche il riflesso del verso ungarettiano attraverso figure note, care all’animo, che risvegliano il dolore, nella consapevolezza che “il patire può essere avvolto da un filo dignitoso”
I ricordi, quindi, affiorano, sferzano l’animo, ma, al tempo stesso, ridanno vigore al pensiero e alla forza comunicatrice di Clelia Albano, la cui poesia diviene sempre più forte e travolgente, coinvolgendo il lettore con la stessa potenza espressiva che traluce dalle sue opere pittoriche, che trasmettono la vita, con i suoi contorni ora nitidi, ora sfumati, ma sempre e comunque intensamente vissuta.
E il sentiero conduce in altri luoghi, in altri momenti. E il cammino diventa senza sosta sul deserto pietroso scolpito dal vento.
Intanto, una sete inestinguibile brucia.
È la sete di ESSERE, è l’arsura dell’insoddisfazione, dell’incomunicabile, è il bisogno di mani attonite e impietrite, che non hanno risposta. O, forse, una risposta c’è e tutta la terra trema al solo pensiero di ascoltarla:
La terra trema e inghiottisce
chi vuole.
Increspature sovrumane sulle
palpebre dei superstiti, gridano
che il mondo esisterebbe anche
senza di noi.
La scrittrice Flavia Weisghizzi ha definito quella di Clelia Albano “una scrittura ondivaga, che proprio come le onde va e viene, che avvolge e lambisce, senza lasciarsi mai del tutto afferrare”, esaltando , in particolar modo, la sua capacità “di procedere per intuizioni, tenendo a distanza le contaminazioni del linguaggio parlato per diventare, attraverso un uso attento dei principi della retorica e della metrica un CANTO RAFFINATO”.
Invito, dunque, calorosamente ad acquistare la raccolta, riportando le parole dell’autrice, che descrive il suo lavoro come una “condivisione di momenti vissuti autenticamente sia nella dimensione quotidiana sia nella dimensione immaginativa”.
“Ciascun componimento – continua la poetessa – è nato da un’esperienza emotiva importante e ciascuno è emerso dal processo creativo per un’esigenza ed urgenza sentimentale”.
Ringrazio infinitamente Clelia Albano per la gentile concessione delle immagini che ritraggono alcune delle sue opere pittoriche.
L’AUTRICE CLELIA ALBANO è nata e vive ad Agropoli (provincia di Salerno). È una insegnante di Italiano e Latino. Bilingue, scrive poesie in italiano e in inglese. Ha pubblicato due raccolte di poesie, “In Assenza di Naufragi” (2019), finalista al concorso letterario “Il Mio Esordio” (2018), selezionata da Claudio Pozzani e dal Festival Internazionale di Poesia di Genova, e “COME TUTTE LE COSE DI QUESTO MONDO – Prosimetro” (2019), finalista al “Premio Internazionale Mario Luzi”, 2020. Alcune sue poesie in lingua inglese sono state pubblicate sull’antologia americana “Winter moments” (autori vari) e per ben due volte è stata pubblicata dalla rivista di poesia fondata da Rogan Kelly, “The Night Heron Barks”. È membro dell’associazione internazionale USIA (United Sigma Intelligence Association) e rispettivamente delle società ad alto QI, “Capabilis” e “Callidus”. Ama dipingere, leggere ed è editrice di Wikipedia in italiano e inglese dal 2012, di Wikimedia, Wiktionary e di Academia.edu dal 2021.