PROFUMO DI GINESTRE E POLVERE DA SPARO

“La lettura del testamento che mi nominava erede, accrebbe il mio rimorso e il mio rimpianto. Fu allora che decisi di scrivere quella parte della mia vita che mi aveva legato tanto a lei e alla sua terra. Non era solo l’amore verso di lei a spingermi, ma anche il forte bisogno interiore di eternare il suo ricordo, con tutte le piccole grandi cose ed insegnamenti che mi aveva lasciato”

 

In questi giorni ho riletto con grande piacere un libro, alla cui presentazione qualche anno fa ho avuto l’onore di prendere parte. PROFUMO DI GINESTRE E POLVERE DA SPARO, questo il titolo del romanzo della scrittrice e poetessa di Agropoli,

GIUSEPPINA GIUDICE, edito dalla casa editrice Albatros di Roma nel 2010.

Una vicenda dolorosa, la perdita di una persona cara fa scaturire nella protagonista del romanzo il bisogno di fermare i ricordi, di eternarli, come lei stessa dice. Si riapre, così, la porta del passato e Carmelina ci conduce in un mondo incantato, quello di una bambina che rincorre farfalle variopinte e si arrampica sugli alberi per osservare i nidi degli uccelli.

Ma, come in una fiaba, prima del “vissero felici e contenti”, ecco che con la sua forza devastante, con tutta la sua crudeltà, entra in scena una figura mostruosa, portando con sé le più orribili sventure.

 

Carmelina sperimenta, così, in prima persona, gli orrori della Seconda guerra mondiale.

 

Il male, però, non distrugge l’animo innocente della bambina; anzi, la rende più sensibile e le svela un mondo nuovo, quello degli adulti, alcuni dei quali, soprattutto in situazioni drammatiche, sono capaci di dare il meglio di sé, di sentirsi accomunati da una superiore fratellanza e sanno condividere il poco che rimane.

È il caso del padre della protagonista, che non si cura di mettere a repentaglio la propria vita per procurare farmaci ad un bambino gravemente malato.

Sin dalle prime pagine di questo libro, i ricordi di Carmelina affascinano e avvicinano il lettore per la mirabile abilità dell’autrice di fondere armonicamente tanti elementi, che consentono di leggere l’opera come un romanzo storico, per lo sfondo delle vicende narrata, ma anche come un romanzo di formazione, per l’evoluzione dei personaggi, che, in itinere, acquistano consapevolezza della loro condizione di uomini e donne del Sud Italia, nel periodo che va dai grandi eventi del secondo conflitto mondiale e del dopoguerra, fino ad abbracciare le fasi dell’emigrazione, del mito dell’America e, in ultimo, quello della rinascita.

L’incipit si presenta con due importanti contrasti: in primis, il tema dell’alba e del risveglio, che si pone in antitesi con la morte della nonna tanto amata, ma questa vicenda, come un percorso di causa ed effetto, crea un secondo, questa volta apparente, contrasto; dalla morte della nonna, infatti, scaturisce un nuovo risveglio, quello dei ricordi, che fa sì che, attraverso una lunga serie di flashback, riaffiorino tempi lontani e luoghi noti, che si intrecciano con l’incanto dei profumi e la magia dei suoni che, purtroppo, col procedere della narrazione, spesso vengono soppiantati dagli spari dei fucili e dall’odore acre del letame adoperato per ingannare i cani dei soldati tedeschi.

I personaggi sono tanti, tutti positivi, accomunati dal dolore e dall’esperienza della guerra, che, come già detto, li rende più umani e testimoni di grandi virtù, che vanno dalla generosità senza limiti del nonno, fino all’estremo sacrificio del Maresciallo Maggiore della Guardia di Finanza, Vincenzo Giudice, il martire che, a Bergiola Foscarina, offre la propria vita per salvare 70 civili, tra cui la moglie e i figli.

Come in un racconto di verghiana memoria, il tempo della storia si intreccia con il ritmo delle stagioni, che si avvicendano rapidamente e che, grazie ai ricordi dell’autrice, sembrano spingere fuori dal libro antichi sapori (i fichi essiccati, l’uva Royal), intensi odori (il pane caldo appena sfornato) e autentiche emozioni, come la commozione per un solo papavero che spicca in un campo di grano.

 

Anche i luoghi, così familiari (Agropoli, Battipaglia, Salerno), appaiono trasformati in una narrazione che, nonostante la drammaticità degli argomenti, riesce a toccare sempre le corde più dolci del cuore, soprattutto grazie ai personaggi femminili, donne coraggiose e determinate, protagoniste di un’epoca di forti mutamenti.

Su tutte spicca l’energia della nonna, capace di riprendersi anche dal dolore più straziante e di portare avanti un vero e proprio progetto di imprenditoria femminile.

Emerge, poi, Grazia, che con la sua delicatezza d’animo ci regala una grande storia d’amore e, nel contempo, ci offre lo spunto per riflettere ancora sulla drammaticità dell’Olocausto.

Infine, ecco Carmelina, che vive la guerra, la subisce, sperimenta la morte; eppure, esalta la vita e il perdono attraverso una fede semplice, pura, ma saldamente fondata sulla fiducia nelle opere del Creatore. Con la sua sensibilità, rende questa narrazione uno splendido inno alla vita e ci consente di riabbracciare i teneri volti di un tempo.

In attesa, dunque,  di presentare altre opere della scrittrice, l’invito a leggere o a rileggere questo piccolo tesoro di valori e di virtù che, mai come in questo nostro tempo, meritano di essere coltivati e testimoniati.

 

 

 

 

 

L’AUTRICE:Giuseppina Giudice è nata ad Agropoli il 10/08/1954 ,ove risiede. Già docente di lingua e letteratura inglese presso il Liceo “A. Gatto”di Agropoli. Ha ottenuto significativi premi e riconoscimenti per la poesia tra cui: uno dalla Rai di Roma ,un altro con medaglia del Senato (Roma),poi la nomina di “Accademica Benemerita” (Roma 2003) e di Accademica Leopardiana(Reggio Calabria 2011),un premio alla carriera nell’anno 2010(Pomigliano d’arco), il premio “Menzione d’onore Donna”2010 (SA), è stata nominata “Membru D’Onore” e le è stato conferito il Diploma de Excelentia dal consiglio comunale di Mihailesti (Romania 2004).E’ stata inserita nell’albo d’oro dei poeti e scrittori italiani contemporanei di Cefaluart. E’ membro di Wiki Poesia . Ha ricevuto il premio della critica al Concorso Parole d’amore 2022. Ha pubblicato le raccolte di poesie: “Gocce di rugiada” (2004); “ Nell’isola di pensiero” (Casa Editrice Pedrazzi 2019). Ha pubblicato 4 romanzi: Profumo di ginestre e polvere da sparo (Albatros 2010); Amori in prima linea (Albatros 2013); Una scelta d’amore ( PlaceBook 2021 sec.ediz.); Una vita nuova (PlaceBook Publishing -Roma) e una raccolta di racconti (PlaceBook 2021) . E’ presente in varie antologie italiane ed estere:“ Europainsieme”, edita da Ibiskos- Ulivieri (2006); “Sentimento Latino”(in lingua rumena e italiana, Bucarest 2004); “Un grito por la paz” (Mexico); “ Striving for Survival” (India); Poeti d’oggi (Libroitalianoworld); “Voci versate” casa editrice Pagine 2018; “Contributi per la Storia della letteratura italiana” vol.4- Guido Miano Editore- Milano 2009 ; “M’illumino d’immenso” casa editrice Pagine; “Tra un fiore colto e un altro donato”(Aletti editore) , “Antologia poeti contemporanei scelti” (università S. Paolo Apostolo e univ. Repubblica di san Marino- Roma 2020) ; “Dedicato a…” (Aletti Editore -2020) ;Enciclopedia poeti contemporanei n.3 del Cenacolo Lett. Italiano. E’ presente nell’antologia “Speciale Infanzia”, edizioni 2020, 2021 e 2022, nell’antologia “Speciale Donna”, ediz. 2020 , 2021 e 2022 . Ha partecipato al Festival Internazionale di Spoleto 2021 ed è presente nel catalogo Spoleto Arte 2021 . Il giornalista Dott. Corsi Ermanno si è occupato della sua attività letteraria su “Il Denaro” negli anni 2011 e 2015. Alcune sue poesie sono apparse su diverse riviste e quotidiani tra cui : Buonasera Taranto, Il Saggio, Verso, Alessandria today, BezKres (Polonia) ecc. e sono state tradotte in serbo, albanese, spagnolo , rumeno, polacco e inglese. Ha partecipato al Festival lett. internazionale di Zenica (patrocinato dalle ambasciate serba e italiana) nelle edizioni 2020 , 2021, 2022. Recentemente è stata pubblicata l’antologia Vibrations litteraires (presentata a Parigi e a Roma) alla quale partecipa con 31 poesie tradotte in francese. (Notizie biografiche  e foto pubblicate per gentile concessione dell’autrice)

 

Per le immagini si ringrazia: https://www.ibs.,  https://www.pexels.com

 

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