LA PRIGIONE DI CARTA

Non è l’aforisma che ho appena composto, ma la dedica che Marco Onnembo ha scritto sulla mia copia del libro. Sono rimasta molto colpita dall’affabilità e dall’autenticità dell’autore ebolitano, che mette a nudo le pecche di una società in cui, a volte, scrivere a mano, sembra quasi demodé.

Il mondo necessita di bei racconti, ma anche di bravi professori

— Giusy
Casa editrice: Sperling&Kupfer
Genere: Distopico
Pagine: 240
Anno di uscita: 2020
Prezzo:
€ 16,90

Non è l’aforisma che ho appena composto, ma la dedica che Marco Onnembo ha scritto sulla mia copia del libro. Sono rimasta molto colpita dall’affabilità e dall’autenticità dell’autore ebolitano, che mette a nudo le pecche di una società in cui, a volte, scrivere a mano, sembra quasi demodé.

Protagonista di questo romanzo distopico è Malcolm King, un professore di scrittura creativa al college di Brownsville, dove vive con la moglie Lynette e il figlio Buddy

 

 

 

 

 

Immaginiamo un futuro in cui sia davvero vietato usare carta e penna. Un regime che condanna questi strumenti, per poter manipolare e dominare le menti, soprattutto quelle delle giovani generazioni. Il professore, come tanti di noi, è convinto che la resistenza pacifica, il dialogo siano le armi migliori. Ed è questo che insegna a fare ai suoi studenti.

 “Parlatene con i vostri amici, con i vostri insegnanti. Distribuiamo volantini. Le parole, quando sono usate a fin di bene, lasciano segni più profondi dei proiettili.”

“Penso io allo striscione, professore”, si offrì Marshall Graham, “quello che porteremo alla manifestazione”

“Cosa vi scriverai”
“Una parola semplice: LIBERTÀ”, rispose.

 Purtroppo, però, Malcom viene condannato al carcere a vita in una prigione di massima sicurezza. I suoi pensieri sono intrisi di rimorsi e di assunzione di responsabilità.

“Dove li ho portati? Ho rovinato la loro vita?”

 La speranza di essere riconosciuto innocente si affievolisce di giorno in giorno e, tra i ricordi e vane speranze, un secondino e un criminale diventano suoi nuovi compagni di viaggio. Con la loro complicità riuscirà a recuperare fogli, penne e matite: uniche, vere armi di libertà.

 

 

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