L'APPARTAMENTO DEL SILENZIO

“Ascoltate il silenzio, che vi parla, cogliete le sfumature, seguite il vostro intuito, coltivate l’immaginazione. La strada si dispiegherà ai vostri occhi, passo dopo passo. Voi, insieme, troverete e capirete. Anche se non sarò più in questo mondo, lo saprò e ne avrò conforto. So che accadrà”                                                                                         

 Gianni Verdoliva

 

Leggere un buon libro è un’esperienza immersiva che ci trasforma e accresce le nostre capacità empatiche. Se a ciò aggiungiamo un colloquio con l’autore, che ci introduce personalmente nelle dinamiche del suo lavoro e ci svela anche qualche piccolo segreto, allora possiamo ben dire che questo è un cocktail perfetto.

Grazie all’evento “Firma copie”, organizzato dalla libreria L’ArgoLibro di Agropoli, ho avuto il piacere di confrontarmi con Gianni Verdoliva, autore del libro L’appartamento del silenzio, Fides Edizioni.

 

Davvero una bella penna, di cui ho apprezzato particolarmente lo stile elegante, raffinato, talora anche un po’ retrò, cosa che rende ancor più avvincente l’intreccio e l’atmosfera dell’intero racconto.

Protagonista indiscusso in tutte le sue espressioni è il silenzio, che ora sembra avvolgere tutto, ora, invece, è riempito dai virtuosismi di una chitarra; a volte si mostra complice delle vicissitudini di due fratelli, altre volte spinge al raccoglimento e alla memoria di chi non c’è più.

Un silenzio, dunque, che – come asserisce l’autore- “non è mai assoluto. Ci sono spesso note appena percettibili, rumori di sottofondo, sensazioni. Il silenzio, spesso, comunica”.

Così, anche il lettore è invitato a fare silenzio per ascoltare le voci dei protagonisti di una storia che coniuga abilmente tratti realistici, pienamente concreti, e aspetti incredibili, ma proprio per questo coinvolgenti e stimolanti, al punto da lasciare in noi il dubbio che eventi così inverosimili possano anche rivelarsi possibili.

All’interno della storia di Beppe Novari, protagonista del romanzo, ci vengono proposte altre storie, altre esperienze di vita che, seppur parallele, s’intersecano e s’incontrano nell’atmosfera rarefatta e misteriosa di questa casa, che custodisce “qualcosa che attira e che allo stesso tempo spaventa”. Diversi i personaggi e tutti con un vissuto alle spalle che ci fa uscire dalle vicende e ci induce a riflettere su problematiche attualissime: autostima, pregiudizi, dignità violata, ecc.

È l’amore? Non poteva di certo mancare. Sentimento vissuto con grande intensità dai personaggi, ma in modalità completamente diverse, determinate dal contesto in cui  si sviluppano,  tutte, però, inebrianti e coinvolgenti, perché abilmente presentante come pennellate su quadri che, magicamente, assumono forme e colori in base alla cornice che li accoglie.

La narrazione procede con un ritmo sostenuto, che davvero ci dà l’idea di camminare affannosamente verso questo luogo in cui rumori, odori, sapori si mescolano, si sovrappongono, giocano con i sensi e con l’immaginazione del lettore, che è spronato ad anticipare gli avvenimenti, ad intuire cosa possa accadere nelle pagine successive e, addirittura, a desiderare quasi che le cose vadano come egli vorrebbe.

Di particolare rilievo si presentano anche le dimensioni spazio – tempo. Gli spazi, aperti o chiusi che siano, sembrano essere lo specchio degli spazi interiori dei personaggi, per i quali esperienze forti, molto sofferte, diventano compagne di vita non sempre facili da gestire e da affrontare.

Il tempo, però, sia il presente, sia la memoria del passato, è lì pronto a curare le ferite, ma anche a riaprirle, se necessario. Difatti, attraverso livelli temporali diversi, ma ben ordinati e armonizzati, Gianni Verdoliva ci trasporta negli “intrecci del destino”, dalla quotidianità di momenti ripetitivi, ma con valenze profondamente significative per i protagonisti, ad immagini che ritornano a ritmo quasi cadenzato, fino ad indicarci strane casualità, apparenti coincidenze, che ci conducono pian piano verso l’epilogo della storia.

E la trama? Una fune meravigliosa a cui il lettore viene agganciato e guidato in questa fantasmagoria di personaggi, di incontri e di scontri, di estasi e, perché non dirlo, anche di cadute e sconfitte. Sta a lui, però, capire come unire gli elementi, perché “c’è una storia, una storia che arriva da lontano […]Occorre mettere assieme i pezzi, trovare il nesso, il filo conduttore”.

Allora, senza indugio, acquistate il libro, fate silenzio e date inizio alla lettura!

 

Autore Gianni Verdoliva

Titolo L’appartamento del silenzio

Casa editrice Fides Edizioni

Prezzo Euro 14,00

Pagine 172

Anno di edizione 2022

Genere Romanzo

 

L’AUTORE

Gianni Verdoliva vive e lavora a Torino. È un giornalista pubblicista: ha scritto per varie testate e  attualmente collabora col mensile Polizia e democrazia.

Dopo aver terminato la scuola di counseling ad indirizzo analitico-transazionale è attualmente S.F.E.R.A. coach. Ama la natura e l’arte, le tradizioni e la storia, i borghi medievali e i sentieri di campagna; è appassionato di racconti di fantasmi e del paranormale.

Ritorno a Villa blu è il suo primo romanzo, già finalista al premio Il Convivio 2018 come opera inedita. Precedentemente ha pubblicato una raccolta di racconti, Come anime scelte che si ritrovano, finalista al premio Il Convivio 2017; ha ottenuto una Targa al premio Milano International 2019, nonché la Menzione d’onore al premio Michelangelo Buonarroti 2019.

 

 

 

 

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