“Mi illumino di notti che si scelgono da sole e non sono illuminate
ma sanno fare chiarezza tra i residui di ovvietà”
Milena Cicatiello
Poesia intensa e sferzante quella di Milena Cicatiello, che riesce a scavare fin nelle pieghe più intime dell’anima. I suoi versi, intrisi di vissuto e di narrato, scorrono in un costante connubio tra dolore esistenziale e forza ribelle, tra la coscienza di essere, al tempo stesso, “vittima ed eroe” e la consapevolezza che si può anche “morire da viva”, tra il potere di eros e quello di thanatos, così da spingere il lettore nel vortice di una potente compartecipazione emotiva.
Figure fondamentali, quali, ad esempio, la madre e il padre, si incontrano e si scontrano, in ruoli che lacerano ed inquietano, alimentando una profonda percezione del dolore, da quello impresso nella carne della donna vittima di violenza domestica al dolore più terribile, “quello bianco”, quello che “nessuno vede”.
I lividi, di conseguenza, diventano un termine ricorrente, che esprime non tanto la visibilità dell’ematoma stesso, quanto le cicatrici dell’anima, l’illusione che la salvezza potrebbe essere vicina e, invece, incombe ancora il pericolo, nella veste dell’orco, che altri non è che la persona a cui vorremmo e dovremmo affidarci. E, allora, ecco il senso-non senso dell’appartenenza, perché “nulla allontana come la strada di casa” e ci si ritrova da soli “a guardare le vite degli altri”.
Così, dunque, attraverso contrasti ossimorici (illuminarsi di notte, nero taglio di un bagliore), potenti similitudini ( come le parole non hanno consistenza) e significative metafore dell’esistenza umana (la mia identità è un davanzale di vedute che passano), il racconto poetico di Milena Cicatiello procede, come una rappresentazione, come uno spettacolo “che deve continuare”, mettendo a nudo la dimensione di una vita che costantemente rinasce tra il disfarsi e il rinnovarsi degli eventi, perché ciò che conta più di ogni altra cosa è il rigenerare il proprio io; in quanto, parafrasando l’autrice, questa nascita-rinascita avviene nella gioia di essere fedeli a sé stessi, nonostante ciò possa provocare delusioni agli altri.
Essere fedeli a sé stessi implica, però, il grande coraggio di affrontare i fantasmi che “siamo noi, brandelli anonimi del cielo avvolti dal manto della vergogna e del disincanto, superati dall’orma del nostro stesso passo”.
Essere fedeli a sé stessi induce anche a mostrare un mondo per molti di noi ancora sconosciuto, “inespresso”, il mondo dell’autismo, delle parole che “ronzano in testa”, quello che, forse, rappresenta l’unica, autentica realtà, laddove non c’è bisogno di fingere e non serve la parola; serve, piuttosto, “un silenzio forte”, davvero capace di “redimere le colpe del mondo”.
E, se anche tutto dovesse essere “un inganno, come le ali di cera di Icaro”, resta comunque un’ancora di salvezza: la poesia stessa, con la sua libertà incondizionata e, al tempo stesso, con la sua “voce che trema”.
A tutti, dunque, un caloroso invito, ad immergersi nella vis poetica di Milena Cicatiello,
che ci insegna che, ancor più dell’amore, vale la libertà di poterlo esprimere!
Genere: Poesia
Casa editrice: Piavani
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 85
Prezzo: Euro 12,90
L’AUTRICE
Milena Cicatiello è nata nel 1990 e vive a Capaccio Paestum (SA). Si è laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli e ha conseguito il titolo di Avvocato. Svolge prevalentemente la professione di giornalista in ambito culturale e sociale e coltiva, sin da bambina, la passione della poesia. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti nei concorsi letterari nazionali e internazionali. Nel 2021 ha fondato la rassegna letteraria “Maledetti poeti”, allo scopo di promuovere il valore sociale e civile delle arti, con particolare riguardo ai diritti umani. Nello stesso anno, a seguito del riconoscimento di “Poetessa della solidarietà linguaggio dei popoli” da parte del Centro UNESCO di Trieste, ha ricevuto la targa al merito “La cultura rifiorisce” dall’amministrazione comunale di Capaccio Paestum. Nel 2022, alcune sue liriche sono state tradotte in lingua inglese e pubblicate sul “Journal of Italian Translation di New York”, la rivista accademica ufficiale dell’Università di Brooklyn. Nel 2022 è tra i fondatori della Repubblica dei Poeti, una costituenda micronazione per valorizzare la poesia. Fonte: Wikipoesia
Fonte dell’immagine: Facebook