IL METRO DEL DOLORE

Il motivo per cui decisi di diventare prete, più della fede, era la redenzione che un uomo di Chiesa poteva offrire ai fedeli con la confessione. Una missione, per dire, orientata a salvare le anime degli altri, dando per scontato che la mia fosse già persa.

Questo faceva di me un prete “strano”

 

Casa editrice: Mondadori Electa

Genere: Romanzo
Pagine: 201
Anno di uscita: 2022

Prezzo: € 16,90

 

Davvero emblematica l’ultima fatica di Marco Onnembo, che ci invita a riflettere sulla fragilità della natura umana e, di conseguenza, sul dolore smisurato che la accompagna.

Chi potrebbe, infatti, determinare la misura del dolore che stringe il cuore di colui che soffre?

E se a soffrire è proprio un uomo colpevole di terribili azioni?

Tutt’altro che semplice si delinea la risposta.

“Chi è senza peccato, scagli la prima pietra” – potrebbe dire qualcuno, memore dell’insegnamento evangelico. Ma, come si sa, tra il dire e il fare… c’è sempre dietro l’angolo il rischio di ergersi a giudici.

 

 

Carmine Pastore, protagonista del romanzo dello scrittore ebolitano, ci accompagna in questo percorso non facile, soprattutto quando dalla grata del confessionale ascolta l’inconfessabile e, in qualche caso, quello che agli occhi degli uomini è imperdonabile. Fortunatamente, però, gli strumenti di valutazione di Dio non corrispondono a quelli terreni!

La narrazione, strutturata attraverso un percorso a ritroso nella vita e nelle scelte di un sacerdote, all’apparenza sui generis, scava nelle pieghe dei pregiudizi e nelle lacerazioni che da questi scaturiscono, si inoltra nell’abisso di una violenza subita e affrontata, si pietrifica in un inquieto silenzio davanti ad un efferato delitto o ad un’azione così riprovevole da lasciare sgomenti.

 

 

Ogni pagina diviene coinvolgente e, al tempo stesso, provocatoria, così come lo è il  protagonista, la cui figura scuote fin nelle pieghe più profonde l’animo del lettore. Le sue scelte si possono condividere oppure contestare, ma mai e poi mai si può rimanere indifferenti dopo aver letto le sue “memorie”.

 

Anzi, don Carmine diviene il paradigma dell’umanità e della fragilità del sacerdote, nei riguardi del quale troppo spesso siamo abituati ad esprimere giudizi, ma non siamo altrettanto disponibili a metterci nei suoi panni e a percorrere un cammino fatto di scelte che ogni giorno vanno rinnovate e, molte volte, trascinate in spalla come una croce, nella consapevolezza che dobbiamo condannare sempre il peccato e mai il peccatore.

 

Di grande rilievo anche la figura di padre Ernesto, amico e confessore di don Carmine.

Molto concreto e deciso, evidenzia una forte capacità di discernimento e, al tempo stesso, una pazienza tale che lo rende il punto di riferimento per le inquietudini che attraversano lo spirito del protagonista. Sempre pronto ad ascoltare e a manifestare empatia e misericordia, entrambe, però, espresse, con realismo e senza mezzi termini.

 

«Smettila» urlò lasciandomi senza parole dopo che gli ebbi raccontato tutto. «Sei un sacerdote!

Questo è il gregge che dobbiamo guidare. Cosa pensavi?

Che sarebbe stato un compito facile? Regolato da un contratto con nostro Signore

che ti inviava vecchie zitelle sole, ragazzi un po’ vivaci e uomini infedeli?»

 

E poi?

E poi…  una svolta radicale, un ribaltamento della situazione…

 

” mi stavo convincendo di non aver mai conosciuto Dio dal vivo…”

Ma  questo non tocca a me svelarlo, sta al lettore scoprirlo con la mente scevra da condizionamenti e pregiudizi, per cogliere una grande opportunità, per riflettere sul valore del discernimento e sulla sottilissima linea che separa il bene dal male.

 

 

L’AUTORE

Nato a Eboli nel 1976, è un dirigente d’azienda e giornalista. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione e il Master in Giornalismo alla Luiss nel 2001, si è specializzato in Martketing presso la Wharton School di Philadelphia e la Graduate School of Business di Chicago. Ha collaborato con numerose testate giornalistiche, quali “Affari & Finanza”, “la Repubblica”, “Panorama”, “Economy”, Radiocor – Il Sole 24 Ore”. Negli anni, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in importanti gruppi quali Finmeccanica, Guru, Ferrari, Telecom Italia. Ora è autore della rubrica “La Prima Volta” nel programma Terza Pagina in onda su Rai 5 e Rai 3, collabora con “Il Sole 24 Ore”,con “Economy” e cura la rubrica “Movies&Dreams” per il programma Settima Arte in onda su RTL 102.5 News. Ha esordito nella narrativa con il romanzo La prigione di carta ,Sperling&Kupfer, 2020  (Notizie biografiche desunte dalla terza di copertina)

 

 

FONTI DELLE IMMAGINI: Pexels.com, Facebook, Mondadoristore.it

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